Le azioni cinesi continuano il loro percorso rialzista quest'anno, segno che gli investitori puntano sulla ripresa della seconda economia più grande del mondo. L'indice Hang Seng alla Borsa di Hong Kong e il CSI 300 - che mette insieme le azioni più importanti delle Borse di Shenzhen e Shanghai - hanno chiuso l'ultima seduta in verde, mentre Wall Street è crollata per l'ennesima volta.
Da inizio 2025, le azioni cinesi stanno costantemente sovraperformando quelle americane, invertendo una tendenza che durava da oltre tre anni. Secondo i dati forniti da Goldman Sachs, l'S&P 500 è entrato in un territorio di correzione per la prima volta dal 2023, mentre l'indice MSCI China ha registrato il suo miglior inizio anno nella storia.
Gli investitori stanno scontando che
l'economia del Dragone tornerà a crescere come un tempo, grazie ai piani di stimolo fiscale e monetario delle autorità cinesi e al cambio di marcia sull'intelligenza artificiale dopo l'arrivo sul mercato di
DeepSeek. Al contrario, sono pessimisti sull'economia americana, vista in recessione a causa della guerra commerciale in atto innescata dai dazi del presidente USA
Donald Trump.
Soprattutto, il mercato teme che la supremazia sull'intelligenza artificiale delle Big Tech americane stia scricchiolando dopo che DeepSeek ha presentato un modello AI (Artificial Intelligence) altamente performante e meno costoso. Le megacap tecnologiche statunitensi, che per anni hanno guidato il rally a Wall Street, si trovano ora a fare i conti con spese enormi sulla nuova tecnologia che a questo punto rischiano di diventare improduttive.
Azioni cinesi: il monito di BofA
Nel recente passato, altri rally delle azioni cinesi non sono durati molto. La crescita economica debole, una pressione governativa opprimente, in particolare nei confronti delle Big Tech nazionali, e soprattutto una crisi immobiliare dilaniante hanno spento sul nascere qualsiasi fiamma rialzista.
Oggi, però, c'è una sensazione diversa sui mercati finanziari, perché il governo ha assunto un atteggiamento molto più accomodante verso le aziende leader del Paese, mentre il fiume di denaro iniettato nell'economia potrebbe rilanciare i consumi e rimettere in moto le attività come prima.
Rimane la questione della crisi del settore immobiliare, una volta colonna portante dell'economia cinese con un contributo sul PIL del 25%. Tuttavia, qualche passo avanti è stato fatto finora per risolvere l'intricata faccenda, anche se ancora non si vede la fine del tunnel.
Gli strategist di BofA Securities non sono però molto ottimisti, in quanto vedono similitudini con il ciclo boom e bust del 2015. Per questo, il rally delle azioni cinesi "potrebbe subire una correzione significativa a breve", hanno scritto.
"Ci sono alcune somiglianze fondamentali tra il ciclo attuale e quello di 10 anni fa, con il ciclo di riequilibrio economico e il ciclo politico. Tuttavia, un rally guidato da espansioni multiple potrebbe essere vulnerabile", hanno affermato.
Inoltre, gli esperti hanno detto che gli investitori rialzisti nella Cina continentale "si stanno innervosendo perché temono la mancanza di miglioramenti nei posti di lavoro, la deflazione e la domanda di credito, mentre l'impatto delle tensioni geopolitiche è stato trascurato". Tra l'altro, "alcuni investitori vedono anche l'emergere di bolle in alcune aree tecnologiche", hanno concluso gli strateghi della banca americana.