Dopo un paio di anni, le azioni cinesi stanno uscendo dal tunnel: avendo guadagnato oltre il 20% dai minimi, l'indice Hang Seng Tech della Borsa di Hong Kong è recentemente entrato in fase rialzista.
Gli investitori però sono tornati a comprare le azioni perché i dati macroeconomici mostrano che l'economia cinese è in ripresa, grazie a un'inflazione tornata a salire per la prima volta da agosto 2023 e al settore manifatturiero e dei servizi che non è più in recessione profonda.
Gli obiettivi economici del governo delineati la scorsa settimana di fronte al parlamento sono ambiziosi, prevedendo per il 2024 un PIL in crescita del 5%, un tasso di disoccupazione al 5,5% e un'inflazione al 3%. Se le autorità di Pechino si sono esposte così tanto, probabilmente significa che hanno tutta l'intenzione di continuare a stimolare l'economia come hanno fatto negli ultimi tempi. La grande sfida ovviamente è quella di contenere la caduta del settore immobiliare anche se secondo gli analisti probabilmente il governo dovrebbe essere più coraggioso di quanto lo è stato fino adesso.
Azioni cinesi: è il momento di investire ora?
Il sentiment del mercato comunque è diverso oggi rispetto a solo pochi mesi fa, allorché le performance delle azioni cinesi erano tra le peggiori al mondo e gli investitori esteri se la davano a gambe dalle Borse del Paese. La conferma di un miglioramento di umore lo si vede dal ritorno dei capitali esteri. Secondo un'analisi di Morgan Stanley, le azioni continentali hanno registrato a marzo afflussi netti per 1,8 miliardi di yuan, pari a 251 miliardi dollari. Se il risultato si confermerà alla fine di marzo, si registrerebbe il secondo mese consecutivo di acquisti netti dopo una serie record di sei mesi di deflussi. Gli investitori sono molto incoraggiati dalle misure del governo per sostenere le quotazioni, ma soprattutto dalla convinzione che il sostegno di Pechino non si esaurirà a breve.
Quindi, vanno comprate le azioni cinesi in questo momento? Secondo Ronald Temple, Chief market strategist di Lazard Asset Management, la risposta è affermativa. "Penso che aumentare l'allocazione in Cina abbia probabilmente senso ora. La Cina potrebbe essere uno dei mercati azionari con le migliori performance nei prossimi 12-18 mesi", ha detto.
A giudizio di Shaun Rein, fondatore e Amministratore delegato del China Market Research Group, le valutazioni delle azioni cinesi sono "troppo basse" e "gli investitori dovrebbero guardare di nuovo alla Cina a lungo termine". L'esperto ritiene che l'economia cinese sia ancora debole, ma non eccessivamente, quindi il mercato "è sicuramente investibile". Tuttavia, Rein suggerisce di mantenere una certa cautela in quanto il rischio di deflazione e un mercato del lavoro ancora debole pesano sul Paese.
Sulle valutazioni basse, occorre dire che, nonostante il rally recente, l'MSCI China scambia a solo 9 volte gli utili previsti, a fronte di 20 volte per l'S&P 500 e l'MSCI India. "La Cina è un mercato degli investimenti costruttivo a lungo termine e le valutazioni sono basse", ha affermato Wei Li, gestore di portafoglio di soluzioni quantitative multi asset presso BNP Paribas Asset Management.