Il deludente dato arrivato dall'indice Zew tedesco, che misura il sentiment economico della Germania, ha indebolito i mercati azionari del Vecchio Continente che hanno chiuso le contrattazioni in generale e deciso ribasso. In questo contesto il FTSE Mib fa registrare una delle peggiori performance e perdendo il 2,15% chiude le contrattazioni nei pressi dei 33.600 punti.
Dal punto di vista operativo la perdita dei 34.000 punti torna ad indebolire almeno nel breve la struttura tecnica del nostro mercato, le cui attese sono ora per un test sui prossimi supporti situati sui 33.500 punti. L'eventuale violazione di questi supporti dovrebbe aprire la strada ad ulteriori correzioni prima verso i 33.300-33.250 punti e a seguire verso i minimi delle ultime settimane in area 33.100 punti.
Tra i titoli che nella seduta odierna hanno visto una volatilità in aumento troviamo A2A, con il Gruppo che nelle scorse ore non solo ha presentato i dati dei primi 9 mesi, ma anche aggiornato il Piano strategico al 2035. Andiamo a leggere il tutto nello specifico.
A2A: +68% l'utile dei primi 9 mesi
Nelle scorse ore A2A ha presentato i conti dei primi 9 mesi, che sono stati contrassegnati da una crescita della marginalità operativa, spinta da un eccezionale aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili "a seguito di una elevata idraulicità e dal positivo contributo del comparto energy retail". Nello specifico, l'utile netto ha visto un aumento del 68% a 713 milioni di euro, con un margine operativo lordo che si è apprezzato del 33% a 1,357 miliardi di euro. In discesa del 17% sono stati i ricavi che, pagando la contrazione dei prezzi delle commodities energetiche, si sono attestati a 9,1 miliardi di euro.
Nel corso dei 9 mesi sono cresciuti del 13% gli investimenti che sono stati pari a 898 milioni di euro, i quali sono stati rivolti in particolar modo allo sviluppo di impianti fotovoltaici, al potenziamento ed efficientamento delle reti a supporto della decarbonizzazione. Per quanto riguarda la PFN, passa dai 4,683 miliardi di euro di fine 2023 agli attuali 4,011 miliardi di euro, mentre il rapporto PFN/Ebitda rolling è pari a 1,7x. Escludendo l’impatto del Bond Ibrido, considerato 100% equity ai fini IFRS, il rapporto si attesterebbe a 2,0x, in riduzione rispetto al 2,4x registrato alla fine dello scorso anno.
In scia a questi dati il Gruppo ha alzato la guidance per l'intero 2024. Questa dovrebbe vedere un Ebitda compreso tra i 2,28-2,32 miliardi di ero ed un utile netto tra gli 800-820 milioni. In concomitanza con la presentazione dei dati la società ha anche aggiornato il Piano strategico 2024-2035. Questo oltre a confermare investimenti pari a 22 miliardi di euro, sottolinea come il 70% degli investimenti di sviluppo al 2030 è già autorizzato o in corso di realizzazione.
Nel dettaglio, 6 miliardi saranno destinati all'economia circolare e 16 miliardi di euro alla transizione energetica. Per quanto riguarda l'utile netto è visto a 700 milioni di euro nel 2027, per superare il miliardo di euro nel 2035, mentre l'Ebitda dovrebbe attestarsi a 2,4 miliardi di euro nel 2026 e a 3,3 miliardi di euro a fine Piano. Inoltre nel corso del Piano la PFN/Ebitda non dovrebbe mai superare 2,7x, con il Gruppo che si impegna a mantenere l'attuale rating creditizio. Questi numeri impatteranno positivamente sul dividendo, la cui politica è rivista al rialzo con una crescita annuale di almeno il 4%.
Azioni A2A: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione nella giornata odierna. Con volumi in deciso aumento è stata una seduta in territorio negativo per il titolo A2A con i prezzi che, con la formazione di un enfulfing ribassista, hanno chiuso le contrattazioni in area 2,04 euro. Senza dubbio il movimento odierno dovrebbe almeno nel breve continuare ad indebolire l'azione, che dovrebbe andare e testare gli importanti supporti posti sulla soglia psicologica dei 2 euro.
L'eventuale violazione di questi livelli, dove transita la trendline ascendente che parte dai minimi dello scorso mese di aprile, andrebbe a riattivare la fase correttiva innescatasi lo scorso 21 ottobre con un primo obiettivo gli 1,95-1,94 euro e successivamente la media mobile di lungo periodo situata nei pressi degli 1,90 euro. Fondamentale sarebbe la tenuta di questi ultimi livelli per evitare un test sui minimi degli ultimi 5 mesi in area 1,83-1,82 euro.
Al contrario una conferma del titolo sopra i 2 euro verrebbe letta positivamente dal mercato, con un primo obiettivo rialzista situato sui 2,08 euro ed in seguito i 2,13 euro, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend. Dal punto di vista operativom il superamento di queste aree andrebbe a rafforzare il quadro grafico, aprendo di conseguenza le porte a nuovi allunghi verso i 2,15 euro e successivamente i top annuali in area 2,24-2,25 euro. Nel caso in cui dovessimo assistere al superamento di questi livelli, aumenterebbero le possibilità di ulteriori allunghi fin verso i 2,50 euro, che rappresentano i massimi degli ultimi 16 anni.
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