La cinese BYD è a un passo dallo scavalcare Tesla come il più grande produttore mondiale di auto puramente elettriche. La casa automobilistica con sede a Shenzhen probabilmente raggiungerà questo obiettivo nel primo trimestre del 2024, mentre già da un pezzo ha guadagnato la prima posizione in classifica per quanto riguarda le vendite delle auto ibride, ossia elettriche e plug-in.
Il segreto del grande successo di BYD sta nel prezzo. Mentre Tesla si rivolge ancora a un pubblico di una certa fascia, Byd offre una serie di modelli che costano molto meno della berlina Model 3 più economica del suo rivale. Il vantaggio dell'azienda cinese sta anche nella catena di produzione, in quanto produce direttamente le batterie, il che fa risparmiare parecchio sui costi e permette di mantenere un prezzo competitivo.
All'inizio dell'anno, Tesla ha intrapreso una guerra dei prezzi per aumentare la domanda in calo dei suoi veicoli e molti competitor si sono trovati in grande difficoltà, mentre altri minori sono stati letteralmente spazzati via dal mercato. BYD viceversa ha mantenuto la sua posizione, fornendo una grande dimostrazione di forza.
La forza di BYD
L'ascesa di BYD è iniziata nel 2003, quando ha acquisito un'azienda automobilistica statale in fallimento. Il 2008 è stato l'anno cruciale, perché la Cina ha cominciato a sovvenzionare l'acquisto di auto plug-in a livello nazionale attraverso agevolazioni fiscali per i consumatori, incentivi alla produzione, sostegni a ricerca e sviluppo, nonché finanziamenti a tassi bassi. Contestualmente, BYD ha introdotto il primo modello ibrido plug-in, l'F3DM, vendendo nel primo anno 48 unità.
Nel 2008 nel capitale sociale dell'azienda è entrato un investitore del calibro di Berkshire Hathaway del leggendario
Warren Buffett. Il re del value investing ha acquistato una partecipazione di quasi il 10% per 230 milioni di dollari.
Il valore della quota è aumentato di ben 35 volte a 8 miliardi di dollari quando il conglomerato finanziario statunitense ha deciso di ridurre la partecipazione lo scorso anno.
Il compianto
Charlie Munger, ex vice di Buffett in Berkshire, ha definito BYD "un miracolo" poco prima della sua scomparsa avvenuta il 28 novembre di quest'anno. Munger ha anche descritto l'amministratore delegato di BYD, Wang Chuanfu, come un genio autentico che ha impedito all'azienda di andare in bancarotta lavorando 70 ore a settimana, oltre a "essere più bravo del capo di Tesla,
Elon Musk, nel fare le cose".
Wang e Musk sono molti diversi. Il primo lavora nell'ombra, a differenza del miliardario di origine sudafricana che invece è amante dei social. Tuttavia, quando sale in cattedra, il CEO e fondatore di BYD si fa sentire, come quando ha dichiarato che "i marchi cinesi sono pronti a demolire le vecchie leggende del mondo dell'auto".
Cosa aspettarsi nel 2024?
Sembra ormai scontato che BYD prenderà presto il posto di Tesla al vertice dei più grandi produttori mondiali di auto elettriche. Ancora Tesla è in vantaggio su alcune metriche chiave come le entrate, il reddito e la capitalizzazione di mercato, ma gli analisti di Bernstein scommettono che nel 2024 questo divario si andrà a coprire. Secondo le stime della banca tedesca, Tesla genererà il prossimo anno 114 miliardi di dollari di entrate, appena 2 miliardi di dollari in più rispetto a BYD. Quest'ultima però offrirà più tecnologia, soprattutto nell'area della guida automatizzata, secondo gli analisti.
Per Yuqian Ding, capo del settore automobilistico cinese di HSBC Qianhai Securities Ltd, il problema non è tanto quello di arrivare al vertice, ma di rimanerci. "Quando diventi il numero uno, il mandato cambia improvvisamente", ha detto. "Ridefinirai te stesso, dovrai trovare un modo per battere te stesso".