Seduta all’insegna dei ribassi per le azioni Mediobanca, che si attestano a 7,074 euro in calo dello 0,84% rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Durante l’ottava appena iniziata
la Banca Centrale Europea potrebbe dare il via libera a Leonardo Del Vecchio per incrementare la sua quota di capitale all’interno dell’istituto bancario dal 9,86% al 20%, a patto che il Presidente di EssilorLuxottica non rivesta un ruolo attivo nella governance.
Come avevamo già
anticipato in un precedente articolo, Del Vecchio non sembra aver intenzione di presentare una lista per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della banca, previsto per il prossimo 28 ottobre. Ricordiamo infine che
la BCE deve dare un responso entro il prossimo 24 agosto, data in cui decorrerà il termine dei 60 giorni dalla richiesta di Del Vecchio. Secondo i rumor, Delfin (la finanziaria di Leonardo Del Vecchio) punterebbe ad una salita al 13-14% subito dopo l’autorizzazione dell’istituto centrale.
Azioni Mediobanca: le opinioni degli analisti
Secondo gli analisti di Websim, le azioni Mediobanca trattano al 25% di sconto rispetto alla somma delle parti, con i conti del 4° trimestre 2019 che si sono dimostrati migliori delle attese e un capitale particolarmente solido.
La possibilità di accumulo di titoli da parte di Leonardo Del Vecchio nelle prossime settimane rafforza la visione positiva degli esperti. Per gli analisti censiti da Reuters, il prezzo obiettivo per Mediobanca è di 8,11 euro, il 14,65% in più rispetto ai valori attuali. Nel dettaglio vi sono 5 giudizi “buy”, 6 di “outperform” e 1 di “underperform”.
Azioni Mediobanca: analisi tecnica e strategie operative
Da un punto di vista grafico, le azioni Mediobanca hanno iniziato a ritracciare a ridosso del livello statico a 7,3704 euro e di quello dinamico ottenuto collegando i massimi dell’8 giugno e 21 luglio 2020.
Al momento le quotazioni sembrano dirette alla zona dei 6,725 euro, dove transita la linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 14 e 22 maggio 2020.
Qui i corsi riuscirebbero ad effettuare la
chiusura del gap up aperto dallo scorso 11 agosto senza dover interrompere la serie di lows crescenti in atto da inizio aprile 2020. Un ribasso oltre tale area comprometterebbe la fase ascendente di medio periodo, aprendo la strada a un ritorno sul supporto a 6,1563 euro, lasciato in eredità dai minimi dell’1 giugno 2020.
Al contrario, nell’eventualità in cui i prezzi riuscissero a oltrepassare i 7,40 euro gli obiettivi per i compratori sarebbero ambiziosi e punterebbero in primo luogo a 9,394 euro, punto di chiusura del gap down del 24 febbraio 2020. Operativamente,
si potrebbe sfruttare un approdo a 6,72 euro per valutare una strategia di natura long con stop loss a 6,03 euro e obiettivo principale a 7,40 euro. Un target più ambizioso sarebbe invece identificato sulla soglia psicologica degli 8 euro.