Adobe investirà 20 miliardi di dollari per acquisire la società di software di progettazione Figma, ponendo fine in questo modo a una minaccia potenziale determinata dall'espansione nel mercato di alcune start-up che forniscono nuovi strumenti basati su browser.
Il controvalore dell'operazione sarà corrisposto metà in contanti e metà in azioni della software house con sede a San José, California. La valutazione riconosciuta da Adobe per Figma è doppia rispetto a quella dell'ultimo round di finanziamento, datato 2021, e ben 10 volte la valutazione che era stata data nel 2019.
Le entrate ricorrenti annuali dell'azienda di San Francisco ammontano a circa 400 milioni di dollari, il che significa che per Abobe la società vale 50 volte le sue entrate. Ad oggi, questa risulta essere l'acquisizione più onerosa di sempre per una società privata statunitense, battendo il record di Facebook che nel 2014 pagò 19 miliardi di dollari per assicurarsi la piattaforma social WhatsApp.
Adobe: cosa significa l'acquisizione di Figma
L'accordo va inquadrato, ha rilevato l'Amministratore Delegato di Adobe, Shantanu Narayen, nell'ambito di un processo di trasformazione dell'azienda, visto che l'approccio basato sul browser e gli strumenti collaborativi di Figma contribuirebbero ad aumentare il mercato complessivo di Abobe. Quest'ultima tra l'altro consentirebbe alla start-up di portare sulla sua piattaforma le capacità di Adobe nell'imaging, nel 3D e nei video. Con questa operazione la società guidata da Narayen cerca anche di attirare i clienti che utilizzano già la piattaforma Figma, come ad esempio Google, Netflix e Twitter.
L'acquisizione da parte di Adobe arriva comunque in un momento propizio per Figma, perché la società prima di iniziare i colloqui con Adobe era pronta, secondo quanto dichiarato da Danny Rimer di Index Ventures (il più grande investitore nell'azienda), per l'
IPO. "Questa partnership darà agli utenti Figma l'accesso alla fotografia, all'illustrazione e alla tecnologia video di Adobe, tutto in un unico posto. E Figma in cambio può offrire la sua profonda esperienza nella costruzione nel browser ", ha dichiarato Josh Coyne, partner di Kleiner Perkins, che ha investito per la prima volta in Figma nel 2018.
Adobe: la reazione in Borsa dopo l'accordo con Figma
La reazione al NASDAQ delle azioni Adobe è stata disastrosa, con un crollo del 16,79% nell'ultima seduta che ha bruciato circa 30 miliardi di capitalizzazione. Gli investitori considerano il prezzo pagato troppo alto: acquisizioni a 50 volte i ricavi sono stati effettuate nel settore solo durante il picco della pandemia, dove le società tecnologiche vivevano un momento di grazia. Adesso i multipli sono scesi sotto 20 e le operazioni di acquisizione sono diventate molto più rare.
"Siamo delusi dal prezzo pagato per Figma", ha detto David Wagner, gestore di portafoglio e analista di Aptus Caital Advisors, che ha una quota dell'1,5% in Adobe. L'esperto ha aggiunto che trova irragionevole per Adobe pagare l'equivalente dell'11% del suo valore di mercato per il 2,8% in più del fatturato ricorrente annuale di Figma, corrispondente a 400 milioni di dollari e a una piccola frazione dei 14 miliardi di dollari di Adobe.
Il titolo Adobe è crollato anche a seguito della pubblicazione della trimestrale, dove vi è stata una cauta previsione degli utili nella guidance della società (3,5 dollari per azione). Per l'ultimo trimestre, invece, sono stati riportati guadagni netti per 1,1 miliardi di dollari o 3,4 dollari per azione, superando le stime degli analisti di 3,33 dollari. I ricavi sono risultati di 4,43 miliardi di dollari, in linea con il consensus.