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AbbVie sta concludendo l’iter burocratico per la definizione dell’acquisizione della società farmaceutica Allergan, famosa per il Botox;
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con l’acquisto di Allergan, la società statunitense si propone di diversificare i propri prodotti e di non essere così dipendente dal farmaco Humira;
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nel quarto trimestre del 2019 ricavi e utili hanno battuto le previsioni degli analisti e sono stati superiori allo stesso periodo dell’anno precedente.
Continua l’ascesa in borsa da parte di AbbVie, dettata dalla definizione del piano per la conclusione dell’acquisizione della società farmaceutica Allergan e dalla trimestrale che ha battuto le attese degli analisti.
La società statunitense, specializzata nel settore biofarmaceutico, aveva acquistato Allergan, famosa per la produzione del botox, a fine giugno dello scorso anno per 63 miliardi di dollari.
L’acquisizione assume rilevante importanza in quanto permette ad AbbVie di diversificare ulteriormente il proprio portafoglio prodotti, evitando di renderla eccessivamente dipendente da Humira, un farmaco molto utilizzato in tutto il mondo per il trattamento delle malattie a carattere infiammatorio.
Nel 2023 scadrà il brevetto di Humira, che rappresenta il 60% delle entrate di AbbVie, quindi quest’ultima, con l’acquisizione di Allergan, si sta coprendo con un altro prodotto di punta come il botox.
Ma ritorniamo ai dati dell’ultima trimestrale analizzandoli in dettaglio.
I ricavi hanno raggiunto un valore di 8,7 miliardi di dollari rispetto agli 8,30 miliardi di dollari dello stesso periodo dell’anno precedente, con un aumento del 4,8%.
L’ultimo trimestre del 2019 si è chiuso con un utile per azione di 2,28 dollari superiore alle stime degli analisti che si attestavano a 2,19 dollari per azione.
Per il 2020 i vertici aziendali prevedono di raggiungere un EPS all’interno della fascia compresa tra 7,66 e 7,76 dollari e un EPS adjusted che può variare tra 9,61 e 9,71 dollari, ben superiore rispetto alle attese degli analisti di 2,48 dollari.
Al NYSE, Abbvie è stata in costante ribasso da gennaio 2018, quando raggiunse un massimo di 125,86 dollari, fino ad agosto del 2019, quando fece segnare un minimo di 62,66 dollari, perdendo così il 50% del proprio valore.
Da metà agosto dello scorso anno, si è verificata un’inversione di medio-breve periodo che ha assunto una forza sempre maggiore, rompendo al rialzo prima la media mobile a 50 giorni e, a ottobre, anche la media mobile a 200 giorni, ritornando al di sopra di essa per la prima volta da giugno 2018.
Il rialzo ha determinato inoltre l’incrocio al rialzo della SMA50 rispetto alla SMA200, segno di un ulteriore rafforzamento del trend che lascia ben sperare per il futuro.
Negli ultimi due giorni di contrattazione si è verificata la rottura al rialzo dell’importante resistenza posta nella fascia tra 90,72 e 91,99 dollari. quindi attenderei un pull back per prendere posizione al rialzo.
Analizziamo quali sono i livelli chiave sul titolo.
Long:
Ingresso: attendere un pattern di inversione sull’eventuale ritorno in area 92 dollari
Stop: appena al di sotto del minimo relativo del pull back
1° Target: massimo relativo precedente 2° target: area 100 dollari.
Short:
Ingresso: breakout area 80,41 dollari
Stop: appena al di sopra del massimo relativo precedente
1° Target: area 78,66 dollari 2° target: 76,44 dollari.