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Il World Gold Council elabora uno studio che dimostra una crescita dell'80% della domanda di oro;
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A comprare il metallo giallo investitori privati e Banche Centrali;
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Le previsioni future del prezzo dell'oro sono incerte per via dello sviluppo della pandemia.
La volatilità che si è scatenata sui mercati finanziari mondiali negli ultimi due mesi in scia all'espansione della pandemia da Coronavirus da 2 mesi. Molti investitori sono rimasti scottati dal brusco crollo delle Borse e sembra abbiano decisoo di allontanarsi dagli asset più rischiosi a favore di quelli che sono considerati i beni rifugio. Questo nonostante il rimbalzo iniziato da metà marzo grazie al massiccio intervento delle Banche Centrali che ha contribuito a ridare nuovo vigore al mercato azionario. Intervento che però non è servito per esempio a dare fiato al petrolio, reduce dal peggiore shock della sua storia. Sul fronte delle materie prime, l'oro invece ha ritrovato spolvero raggiungendo livelli che non si vedevano da 8 anni. Non potrebbe essere altrimenti, in tempi di crisi gli investitori si rifugiano nel bene protettivo per antonomasia. Oggi il prezzo del metallo giallo ha raggiunto un valore di 1.720 dollari l'oncia e si appresta a sfidare le vette storiche che richiamano alla memoria la crisi del debito del 2011.
La domanda di oro si è impennata nell'ultimo trimestre
Ma cosa è successo nel mercato dei preziosi in quest'ultimo periodo? A spiegarcelo è uno studio del World Gold Council, l'associazione industriale delle principali aziende minerarie aurifere, che mette in mostra le dinamiche della domanda di oro nel primo trimestre del 2020. Secondo il report, a fronte di una domanda di gioielli in picchiata (-39%) a causa del dilagare della pandemia, vi è stato un incremento delle richieste di oro soprattutto riguardo quello espresso dagli investimenti finanziari. Nel complesso la domanda è cresciuta dell'1% nel primo trimestre rispetto allo stesso periodo del 2019, con un incremento di 1.083 tonnellate richieste. Gli investimenti in oro fisico che comprendono lingotti, monete e quote di ETF sono arrivati a 539 tonnellate, con un aumento dell'80% su base annua e punta massima dell'ultimo quadriennio. Di questi vi sono stati afflussi di 298 tonnellate riguardo Fondi phisically based che hanno spinto le partecipazioni globali a 3.185 tonnellate, ben sette volte superiori al primo trimestre del 2019.
Oro: chi ha comprato e come si evolverà mercato
Sicuramente l'effetto panico generato dalla crisi e dalla conseguente alta volatilità ha mosso tutti i piccoli e grandi investitori a proteggere il portafoglio di investimento. Basti pensare che in termini monetari la domanda complessiva è stata di 55 milioni di dollari, una cifra monstre che è la più alta dal 2013. Hanno comprato anche le Banche Centrali con un accumulo di riserve auree di 145 tonnellate nei primi tre mesi dell'anno, sebbene in calo dell'8% su base annua. Bisogna anche considerare che la domanda complessiva di gioielli è affondata; questo a causa del blocco imposto dai governi. La Cina, infatti, che è il principale consumatore di gioielli insieme all'India, ha dovuto diminuire gli acquisti per circa il 65% della sua capacità massima.
Un dato interessante riportato nello studio è che la Russia, altro grande acquirente, ha già fatto sapere che a partire dal secondo trimestre rallenterà il suo programma di acquisto di oro, quindi verosimilmente la domanda globale potrebbe risentirne. Nel contempo c'è da dire che, in questo ultimo periodo, a un aumento della domanda si è accompagnata anche una riduzione dell'offerta come motivo scatenante della crescita dei prezzi dell'oro. Infatti, le misure di lockdown hanno in sostanza bloccato l'estrazione e la lavorazione dell'oro, facendo diminuire del 4% l'offerta complessiva. Non solo, anche l'oro già lavorato e che era in circolo si è fermato ai box quando è stata avviata la quarantena. Secondo Louise Street, membro interno dell'Organizzazione, probabilmente la pandemia continuerà a condizionare il mercato dei preziosi per tutto il 2020, ma soprattutto ci sarà una discrasia tra gli investimenti in prodotti finanziari che hanno come sostante il metallo giallo e gli acquisti in oro fisico, almeno fin quando la situazione non torna alla normalità.
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