Azioni e bond: il miglior rally degli ultimi 160 anni è alla fine | Investire.biz

Azioni e bond: il miglior rally degli ultimi 160 anni è alla fine

10 set 2020 - 11:20

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Un report di Deutsche Bank avverte che il rialzo dei mercati azionari e obbligazionari potrebbe essere agli sgoccioli. Ecco spiegate tutte le ragioni

  • Negli ultimi 160 anni non si è mai visto un rally così importante su azioni e bond, ma questa potrebbe essere la fine;
  • Deutsche Bank individua nella fine della globalizzazione e nell'alto indebitamento degli Stati due dei principali fattori della fine del rally;
  • La politica monetaria delle Banche centrali rappresenterà una variabile che potrebbe accelerare o contenere l'inversione di tendenza

 

Sono anni che gli analisti si chiedono quando l'eccezionale corsa dei titoli azionari e obbligazionari di quest'ultimo decennio arriverà al capolinea. Ogni evento straordinario negativo che si è manifestato in questo lasso di tempo ha ricevuto puntualmente l'etichetta del cigno nero che spazza via qualsiasi velleità. In verità poi non è bastata nemmeno una tragedia come il Coronavirus per arrestare i rialzi da record.

Ciò che ha trasformato un cambio di tendenza in una forte correzione lo sappiamo tutti: il fiume di denaro che le Banche centrali hanno generosamente fornito al mercato per sostenere le quotazioni. Così le azioni hanno ripreso a galoppare e gli spread dei titoli del debito pubblico a mantenersi sotto controllo. Per quanto riguarda l'indebitamento degli Stati, è da considerare come questo sia esploso per le misure a deficit adottate per sostenere le misure per arginare gli effetti economici della pandemia. 
 

Deutsche Bank: ecco perché il rally terminerà presto

È la migliore risalita degli ultimi 160 anni ma siamo alle ultime battute, con una normalizzazione dei mercati che sarebbe alle porte. Questo è ciò che emerge dal report di Deutsche Bank su un'analisi dei mercati relativa agli ultimi due secoli. Mentre sul mercato azionario i primi scricchiolii si avvertono adesso con le valutazioni fuori controllo dei titoli hi-tech, su quello obbligazionario è da quattro anni che la banca d'affari tedesca segnala il rischio.

I rendimenti reali delle obbligazioni infatti hanno restituito il 26% a partire dal 2016, sulla base di un indice aggiustato per il tasso di inflazione. Questo significa che, una volta tenuto conto dei prezzi, perdere denaro sui bond è una cosa molto probabile. In particolar modo se la politica ultra accomodante delle banche centrali accompagna i Paesi ai target d'inflazione stabiliti.

Il documento della banca tedesca cita vari fattori che contribuiranno a porre fine ai mercati toro nei prossimi anni, che possono essere di seguito riassunti:

  • la disuguaglianza sociale che sarà destinata ad aggravarsi per via delle masse di povertà che diventeranno sempre più critiche;
  • l'inversione della globalizzazione che farà emergere tutte le sue contraddizioni;
  • i livelli di debito più elevati dovuti ai maggiori impegni di spesa dei Governi per affrontare le varie crisi economiche e finanziarie in atto;
  • l'escalation delle tensioni USA-Cina che potranno portare anche a una rottura definitiva delle relazioni commerciali.

Sebbene tutti questi sono temi che si conoscono da un pò di tempo, a giudizio degli esperti solo negli ultimi anni hanno cominciato ad autoalimentarsi in maniera vigorosa, avvicinando sempre più il punto di rottura.

 

Fine del rally: l'incognita delle Banche centrali

Un punto su cui certamente gli analisti di tutto il mondo si interrogano riguarda quanto e per quanto tempo le Banche centrali formeranno una diga per frenare l'impeto dei mercati. La FED si è esposta senza mezzi termini, comprando il più possibile per evitare la catastrofe, persino i fallen angels tanto vituperati dalle agenzie di ratingLa BCE è più cauta rispetto all'istituto americano, per ovvie ragioni legate al mandato e alla sua autonomia. Mai come in questo periodo pandemico l'Eurotower si è sbilanciata così tanto a fornire liquidità per la ripresa economica .

Oggi vi è l'attesa riunione del Board che probabilmente lascerà tutto invariato riguardo il costo del denaro e la politica monetaria, però sarà molto importante ciò che dirà Christine Lagarde riguardo l'inflazione e la forza valutaria dell'Euro in questo momento. Anche da questo passerà la valutazione se le previsioni fatte da Deutsche Bank potranno verificarsi oppure risulteranno l'ennesimo allarme a sirene spiegate destinato a cadere nel vuoto.

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