Il dilemma italiano: debito sì, debito no | Investire.biz

Il dilemma italiano: debito sì, debito no

07 apr 2020 - 09:01

06 dic 2022 - 10:19

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Il dilemma sta nel fatto di non convertire il tutto in una grande depressione, resa più profonda da una sequenza di default come il declassamento italiano

Siamo di fronte a una guerra contro il Coronavirus e dobbiamo muoverci di riflesso! Anche Mario Draghi, ex numero uno della BCE, ha definito la pandemia da Covid-19 “una tragedia umana di proporzioni potenzialmente bibliche". Una definizione in linea con quella data dal Premier Conte, che ha parlato di “Tsunami senza precedenti”. Molti oggi vivono nel terrore, economico e sanitario. Le azioni intraprese dai Governi per evitare che i sistemi sanitari vengano travolti sono coraggiose e di grande impatto, anche se a volte "impopolari". Si tratta tuttavia di azioni che comportano un grande e dispendioso costo economico. Mentre molti affrontano il rischio di perdere la vita, molti di più rischiano di perdere i mezzi di sussistenza. Giorno dopo giorno, le notizie economiche peggiorano. Le aziende fanno i conti con perdite di fatturato, licenziamenti, mancati pagamenti, ridimensionamento dei piani industriali. Una profonda recessione è dunque inevitabile e ormai alle porte, così come certificato dalle proiezioni di tutti gli Uffici studi delle principali banche d'affari internazionali.

Aumentare il debito pubblico sì oppure no?
Ieri sera Giuseppe Conte ha annunciato il Decreto liquidità con cui l'Italia prova a dare una risposta concreta a una serie di problemi, per non dire disastri, economici causati dall'esplosione del Coronavirus lungo tutta la Penisola. Per l'Italia, così come per la quasi totalità degli Stati a livello mondiale, il dilemma sta nel fatto di non convertire il tutto in una grande depressione. Se il debito deve essere fatto "ora o mai più" per sostenere l'economia reale, dall'altro l'aumento del disavanzo delle casse pubbliche non fa che aumentare il rischio di un possibile default. L'Italia ha pur sempre il terzo debito pubblico più alto al Mondo e un'economia che ormai arranca da lunghi anni. Ma in tutto ciò, che ruolo può avere lo Stato? Utilizzare il proprio bilancio anche oltre le proprie possibilità per proteggere i cittadini e l’economia contro gli shock di cui il settore privato non è responsabile e che non può assorbire è giusto? Il dilemma dei policy maker europei ruota intorno anche a questo punto e non è di facile risposta. In attesa di capire quella che sarà la linea che emergerà dall'Eurogruppo in programma oggi, il file rouge che sembra uscire dall'attuale crisi è che mai come ora gli Stati siano destinati ad avere un livello di debito sempre più elevato.

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