BoE avverte: le banche si preparino a un hard Brexit | Investire.biz

BoE avverte: le banche si preparino a un hard Brexit

03 giu 2020 - 16:40

06 dic 2022 - 09:58

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Inquietante messaggio mandato dal Governatore della BoE Bailey ai top manager delle banche britanniche. Lo scenario di un no-deal tra UE e UK è sempre più probabile.

  • Entro il 30 giugno UE e Gran Bretagna devono decidere sull'estensione del periodo transitorio per Brexit, ma i negoziati sono ancora in alto mare;
  • La Banca d'Inghilterra avvisa le banche di prepararsi al peggiore degli scenari;
  • Gli analisti scommettono contro la Sterlina, ma Ministro dei servizi finanziari John Glen ritiene che il sistema finanziario britannico sia solido.

 

Il 30 giugno è alle porte. In questa data scade il termine per estendere oltre la fine del 2020 il periodo di transizione per Brexit. Anche se il Coronavirus ha spostato totalmente l'attenzione in questi mesi, l'impegno della Gran Bretagna e dell'UE per raggiungere un accordo ora torna come tema alla ribalta.

E tutto sembra ripartire da dove si era interrotto: l'Europa chiede l'estensione e Boris Johnson non vuol sentirne parlare. Il problema è che ad oggi sono molti i punti della discordia tra le parti. Soprattutto in tema di pesca per cui un accordo entro luglio, come era stato paventato, sembra essere un traguardo fin troppo ambizioso. Ma altre materie accendono lo scontro e riguardano la concorrenza, la struttura giuridica degli accordi e l'allineamento normativo.

 

Il monito della BoE alle banche britanniche

In questo quadro nebuloso la Banca d'Inghilterra ha preso posizione. Così in una video conferenza tenuta con i top manager delle più importanti banche del Regno Unito ha avvertito che uno degli scenari che può verificarsi è quello che il negoziato tra UE e Gran Bretagna non vada a buon fine e quindi di prepararsi a un hard Brexit. A inquietare il Governatore Andrew Bailey, le ultime dichiarazioni di Michel Barnier. Infatti il capo negoziatore UE, avrebbe detto che l'Europa non è più disposta a scendere a compromessi con Londra su alcune questioni, essendo che è stata proprio la Gran Bretagna a voler lasciare l'Unione.

Secondo Reuters la spaccatura fondamentale, che riguarderebbe tra l'altro tutto il sistema bancario anglosassone, verte sulla richiesta dell'UK di una corsia preferenziale all'accesso ai mercati finanziari. La motivazione sta nel fatto che i servizi finanziari forniti dalle banche britanniche in Europa hanno un valore quantificabile in 32 miliardi di euro.

L'UE invece vorrebbe che i rapporti tra le parti fossero regolati secondo il principio dell'equivalenza; quindi banche, assicuratori e gestori patrimoniali britannici devono sottoporsi alla stessa limitazione d'accesso riservato agli USA, al Giappone e a Singapore.

Sempre in base a quanto riferisce l'agenzia di stampa, due grandi banche si erano già tempo fa preparate a questa evenienza trasferendo personale e gestione dalle sedi del Regno Unito a quelle dell'Unione Europea.

Insomma serpeggia un certo pessimismo che la trattativa vada a buon fine. Ciò nonostante il Ministro britannico dei servizi finanziari, John Glen, ha dichiarato stamane che, qualunque sia il risultato riguardo Brexit, il settore finanziario è ben posizionato e non dovrebbe subire scossoni da un'eventuale scenario negativo.

A questo punto molti sperano nei prossimi giorni in un incontro tra Boris Johnson e Ursula Von der Leyen nella speranza che si riescano a delineare delle schiarite per il futuro, ma al momento non sembra che possa profilarsi un esito positivo.

 

La Sterlina sarà sotto pressione secondo gli analisti

In tutta questa vicenda ci sarà da valutare se la BoE si limiterà a lanciare un allarme oppure agirà concretamente di conseguenza e con quali strumenti. Probabilmente nella consueta riunione mensile che si terrà il 18 giugno, il Governatore Bailey in tema di decisione sui tassi darà delle informazioni più dettagliate al riguardo. Da qui si potranno valutare con maggiore precisione gli effetti che le azioni della Banca Centrale avranno nei confronti della Sterlina.

Per il momento la valuta britannica non ha risentito del rischio paventato dalla BoE e si mantiene stabile sia nei confronti dell'Euro che verso il Dollaro americano. Gli analisti però prevedono un periodo di debolezza se durante questa finestra temporale non si avrà una svolta positiva della trattativa tra Londra e Bruxelles.

Secondo ING ci sarà volatilità sul mercato Forex con probabili vendite del Pound almeno fino al 30 giugno, con il cross EUR/GBP visto a 0,91 da 0,89 attuale. Previsione supportata da Bank of America che rincara la dose aggiungendo che la moneta di Sua Maestà potrebbe subire il contraccolpo dei tassi negativi e del deterioramento della bilancia delle partite correnti della Gran Bretagna.

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