Incredibile saliscendi delle azioni Twitter nell'ultima seduta di Wall Street contrassegnata da altissima volatilità per il social network. Il titolo era schizzato fino a guadagnare l'11% all'apertura delle contrattazioni per poi retrocedere bruscamente finendo in territorio negativo (-2,80%). A condizionarne l'andamento la notizia delle dimissioni di Jack Dorsey da Amministratore Delegato della società che ha lasciato attoniti gli investitori.
Lo aveva annunciato inizialmente la CNBC, ma subito dopo era arrivata la conferma dello stesso Dorsey attraverso Twitter. "Non so se avete sentito, ma mi dimetto", ha scritto il fondatore dell'azienda. Per quanto sorprendente, la notizia non è del tutto inattesa, in quanto sembra che già da un anno la società stava preparando il passaggio di consegne con il suo successore, Parag Agrawal, fino ad oggi Chief Technology Officer dell'azienda.
Jack Dorsey: ecco perché ha lasciato Twitter
Adesso molti si staranno chiedendo cosa abbia realmente spinto Jack Dorsey a lasciare al guida dell'azienda che lui stesso aveva contribuito a creare. In una lettera ai dipendenti che ha ovviamente twittato, il numero uno di Twitter ha spiegato che tutto ciò giunge a margine di un processo rigoroso portato avanti dal Consiglio di Amministrazione, che ha individuato in Parag Agrawal la persona ideale per ricoprire il ruolo di Amministratore.
Da qui tesse le lodi per il suo sostituto, elencando nella curiosità, creatività, capacità di analisi e umiltà le caratteristiche principali che lo rendono all'altezza della situazione. Da questo momento quindi Dorsey cede il timone pur rimanendo fino a maggio nel CdA per aiutare Agrawal nel cambiamento di mansioni. Alla fine della lettera, il 45enne di St. Louis ha tenuto a precisare che la decisione è stata sua e che questa fosse la cosa più giusta da fare, per quanto dolorosa e sofferta.
La risposta su Twitter di Agrawal non si è fatta attendere, mostrando gratitudine per la fiducia e per la "continua alleanza." Poi aggiunge un messaggio di incitamento per l'azienda con "mostriamo al mondo il nostro potenziale."
Al di là dei post ufficiali sui social lanciati dai 2 personaggi, dietro le dimissioni di Dorsey ci possono essere delle motivazioni più serie, legate probabilmente a pressioni ricevute da alcuni grandi azionisti dell'azienda. Attualmente l'ormai ex-CEO di Twitter è anche Amministratore Delegato di Square, società di pagamenti digitali da lui stesso fondata nel 2010.
L'anno scorso il fondo Elliott Management, che possiede il 4% di Twitter, spingeva per una sua sostituzione, in quanto si chiedeva se Dorsey potesse guidare le 2 società togliendo spazio soprattutto alla gestione del social network. Alla fine fu trovato un accordo con Paul Singer, numero uno del fondo, e la situazione si appianò. Non è escluso che la società d'investimento abbia continuato a lavorare sottotraccia per preparare il terreno a un suo allontanamento.
Jack Dorsey: cosa ha rappresentato per Twitter
Jack Dorsey ha fondato Twitter nel 2006 insieme a Noah Glass, Biz Stone e Evan Williams. Egli è stato il primo CEO aziendale, carica che conservò fino al 2008, quando gli successe Dick Costolo. Dopo le dimissioni di quest'ultimo avvenute nel 2015, Dorsey tornò nel suo vecchio ruolo e condusse l'azienda fino ai giorni nostri.
All'inizio dell'anno aveva dichiarato di voler raggiungere 315 milioni di utenti attivi entro il 2023 e di raddoppiare le entrate annuali per quell'anno. Con lui alla guida Twitter ha raggiunto una capitalizzazione di circa 37 miliardi di dollari, con ricavi nei primi 9 mesi di quest'anno di 3,5 miliardi di dollari e perdite per 403 milioni.
Dorsey si è fatto sempre apprezzare dai suoi dipendenti per la sua generosità, come quando nel 2015 ha donato loro un terzo delle sue azioni. Inoltre durante la pandemia ha destinato un miliardo di dollari per alcune attività che riguardavano la salute delle donne, il reddito universale e l'educazione. Oggi Jack Dorsey dispone di un patrimonio quantificabile in circa 12 miliardi di dollari.