Azioni europee: chi ha vinto e chi ha perso nel 2020 con Covid-19 | Investire.biz

Azioni europee: chi ha vinto e chi ha perso nel 2020 con Covid-19

31 dic 2020 - 18:00

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In questo orribile 2020 la pandemia ha lasciato un segno indelebile su economia e mercati finanziari. Chi sono stati i vincitori e gli sconfitti di Borsa? Vediamolo

l 2020 è ai titoli di coda. Questa generazione difficilmente dimenticherà questo anno che si accinge a lasciare ricordi non troppo edificanti. La pandemia da Covid-19 ha anche avvantaggiato qualcuno dal punto di vista lavorativo, mentre ne ha affossato tanti altri. Di certo non ha risparmiato nessuno quanto alle abitudini nella vita quotidiana e che abbracciano la propria sfera personale e intima.

Restando sul piano economico, in Europa la situazione è drammatica. Il PIL si è contratto dell'8,3% e la speranza è tutta riversata sui vaccini, che possano scansare il mostro e far avviare la ripresa. Ovviamente il tracollo economico non ha conosciuto democrazia e nel marasma generale c'è addirittura chi ha trionfato. Vediamo quindi i settori, e le aziende che ne fanno parte, ad essere stati i vincitori e i perdenti da questo fenomeno epocale.

 

Covid-19: i vincitori

L'anno dei mercati finaziari è stato particolarmente volatile, con fasi acute di panico tra fine febbraio e metà marzo e una vera e propria euforia nei mesi successivi. Wall Street ha aggiornato a più riprese i massimi storici, lo stesso han fatto molti altri indici di Borsa a livello internazionale. Se Milano non è stata in grado di recuperare totalmente le perdite accusate con lo scoppio della pandemia, il DAX ha segnato i massimi storici a poche ore dalla fine dell'anno. Il 2020 verrà ricordato a pieno titolo come l'hanno della maturità dei titoli tecnologici, protagonisti di una cavalcata trionfale. Non è stato tuttavia l'unico settore che ne è uscito alla grande dalle sfide poste dal 2020. Vediamo dunque i settori vincitori di quest'anno particolare:

 

Lo smartworking

La chiusura degli uffici aziendli ha favorito il lavoro in remoto, quindi si è assistiti a un autentico boom della domanda di hardware e software informatici. Tra le società che nel campo si sono distinte vanno ricordate: la svedese Sinch AB, azienda fornitrice di messaggi automatici di pro-memoria; TeamViewer AG, impresa tedesca che si occupa della creazione di software per la condivisione dei desktop a distanza e Logitech International SA, società svizzera produttrice di mouse e tastiere.

 

eCommerce e ordini online

Con i ristoranti in lockdown e le lunghe file presso i supermercati per via degli ingressi contingentati, molte persone hanno ordinato cibo da asporto specializzandosi nell'utilizzo di app apposite. Tutto ciò ha favorito lo sviluppo di aziende come le tedesche HelloFresh SE e Delivery Hero SE e la britannica Ocado Group Plc. Uscendo fuori dai confini del settore alimentare ed estendendo il campo a quello dell'abbigliamento, si può senz'altro inserire la tedesca Zalando SE.

 

Le scommesse sportive e il gioco d'azzardo

Nonostante gli eventi sportivi siano stati sospesi, gli scommettitori hanno trovato modo di accedere alle piattaforme online non appena vi è stata una ripresa delle manifestazioni anche a ranghi ridotti. Per non parlare poi dei casinò online che hanno spopolato durante il periodo della quarantena obbligatoria, in quanto hanno rappresentato una modalità ideale di svago e intrattenimento. Tra le società che ne hanno beneficiato troviamo la statunitense Flutter Enterntainment Plc e la società di software per casinò Evolution Gaming Group AB.

 

La green economy

Il Covid-19 ha convinto definitivamente tutte le più grandi istituzioni mondiali circa la necessità di effettuare una svolta verde nell'economia globale, destinando risorse come mai fatto prima. Le maggiori società europee del settore hanno festeggiato con le azioni in Borsa. È il caso ad esempio di Vestas Wind System, produttore danese di turbine eoliche che ha visto raddoppiare le quotazioni del titolo; o di Nel ASA, società norvegese che produce elettrolizzatori per l'idrogeno le cui azioni hanno triplicato di valore.

 

Le apparecchiature mediche

Non poteva essere altrimenti. Di fronte a una pandemia di queste proporzioni la domanda di attrezzature sanitarie è letteralmente esplosa. Ne hanno approfittato l'italiana DiaSorin S.p.A. e la francese Biomerieux SA. Nonostante la situazione medica dovrebbe migliorare nel 2021, non ci si aspetta un calo significativo delle richieste, almeno fin quando il virus sarà ancora in circolo.

 

I beni rifugio

La tempesta finanziaria che si è concentrata soprattutto nel mese di marzo ha proiettato gli investitori presso i metalli preziosi per coprirsi dal crollo dei mercati. Oro e argento sono stati sommersi dalle richieste d'acquisto, ma anche il rame ha mostrato una forza straordinaria. I frutti sono stati raccolti da molte aziende nel settore, tra cui spiccano Frenesillo Plc, società britannica esperta nell'estrazione dei metalli preziosi e KGHM SA, azienda polacca attiva nel mercato del rame.

 

Covid-19: i perdenti

Per quanto invece riguarda i perdenti, sui mercati internazionali ad essere svantaggiati sono stati i settori più coinvolti e interessati dai disastri provocati sul fronte della domanda dai lockdown e dalle misure di distanziamento imposti a varie misure e in vari momenti dai Governi internazionali. Ecco dunque chi sono stati i perdenti di questo 2020:

 

Il petrolio

Lo shock che ha subito quest'anno l'oro nero in piena crisi Covid non ha precedenti nella storia. I future di maggio che sono finiti in territorio negativo hanno avuto dell'incredibile. La crisi della domanda di carburante per via del lockdown è stata il detonatore, che però poi ha determinato l'escalation delle tensioni all'interno dell' OPEC. A rimetterci sono state le compagnie petrolifere come British Petroleum che hanno subito delle perdite consistenti sui mercati azionari.

 

I viaggi e il turismo

Lo stop agli spostamenti per lavoro o per turismo ha massacrato l'intero settore delle compagnie aeree, delle navi da crociera, delle agenzie viaggio e di tutto l'indotto che comprende anche la catena di hotel, ristoranti e intrattenimento. Gran parte delle società operative sono arrivate a perdere anche più di due terzi del loro valore in Borsa. È il caso ad esempio dell'anglo-spagnola International Airlines Group di proprietà di British Airways.

 

I centri commerciali

La grande affermazione dell'e-commerce per i motivi su citati ha determinato giocoforza la sconfitta dei centri commerciali nel 2020. Alcuni come Intu Properties Plc nel Regno Unito sono finiti in amministrazione straordinaria, mentre altri come Unibail-Rodamco-Westfield e Hammerson Plc si sono dovuti riorganizzare con denaro fresco di terzi per cercare di sopravvivere.

 

Le banche

Il fallimento e le difficoltà finanziarie di molte imprese e famiglie che avevano ricevuto prestiti dagli istituti di credito, hanno fatto riemergere in tutta la sua potenza la piaga dei crediti in sofferenza. Questo ha aumentato la pressione verso le banche europee e sono pochissime quelle ad essersi salvate dalla bufera dei mercati. La peggiore in assoluto è stata Banco Sabadell SA, che ha perso nella Borsa di Madrid più del 65% del suo valore quest'anno.

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