L'escalation militare in Medio Oriente, con l'attacco nella notte da parte di Israele all'Iran, ha portato volatilità e nervosismo sui mercati azionari del Vecchio Continente che hanno chiuso le contrattazioni contrastati ma in recupero rispetto ai minimi intra registrati nelle prime ore di contrattazione. In questo contesto il FTSE Mib ha terminato l'ultima seduta della settimana quasi a contatto con i valori di ieri, nei pressi dei 33.900 punti. Nel breve periodo non cambia l'impostazione dell'indice di riferimento della Borsa Italiana, che solo con un ritorno oltre i 34.000 punti eviterebbe una continuazione delle vendite prima verso i 33.750-33.700 punti e a seguire i 33.500 punti.
Tra i titoli che nella seduta odierna hanno visto un aumento della volatilità troviamo UBS, con la banca che ha comunicato alcuni importanti novità provenienti dalla Cina. Andiamo a vedere di cosa si tratta.
UBS: taglia personale e fondi privati in Cina?
Secondo alcuni rumors arrivate nelle ultime ore, sembrerebbe che il colosso bancario elvetico UBS sia pronto non solo a chiudere alcune delle sue attività di fondi privati in Cina ma anche a licenziare un terzo del personale. L'obietto non è solo quello di ridurre i costi ma è anche figlia dell’intensa concorrenza da parte dei competitors locali nel settore dei fondi privati e dei rendimenti limitati nei mercati cinesi negli ultimi mesi.
Nello specifico l'istituto bancario dovrebbe chiudere 17 fondi privati azionari e obbligazionari, restituendo il denaro agli investitori, sui 19 lanciati da quando è stata avviata l'unità di gestione dei fondi privati nel 2016. Al tempo stesso l’unità di gestione del fondo, UBS Asset Management Shanghai, dovrebbe iniziare a licenziare circa un terzo del suo team di 50 persone, seguendo le orme di altri gestori patrimoniali globali che hanno tagliato il personale in Cina negli ultimi mesi.
Le notizie odierne non sono comunque una sorpresa per gli addetti ai lavori, in quanto già nei passi passati UBS aveva comunicato, dopo l'acquisizione della rivale Credit Suisse, di essere pronta a tagliare centinaia di posti di lavoro nel continente asiatico. Ricordiamo che il patrimonio gestito da UBS Asset Management Shanghai varia tra i 2 miliardi di yuan, pari 276,27 milioni di dollari, e i 4 miliardi di yuan. Da sottolineare infine che nel Paese asiatici i fondi privati sono paragonabili sia agli hedge fund che ai fondi di private equity, rivolgendosi ad investitori istituzionali con un patrimonio netto elevato.
UBS: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione nella seduta odierna della Borsa di Zurigo. E' stata una giornata volatile e all'insegna della debolezza per il titolo UBS che, proseguendo la fase correttiva innescatasi all'inizio del mese in corso, chiude le contrattazioni nei pressi dei 25,5 franchi. Nel breve termine fondamentale sarà la tenuta dei minimi settimanali situati sui 25,2 franchi, sotto i quali è possibile una continuazione delle vendite prima in direzione dei 24,7 franchi e successivamente verso il bottom dell'anno in corso posto sui 23,85 franchi. Dal punto di vista operativo la violazione di tali supporti andrebbe ad indebolire ulteriormente il quadro grafico, aprendo di conseguenza le porte ad ulteriori discese fin verso i 22,9 franchi, con target intermedi in area 23,4-23,3 franchi.
Al contrario solo con il pronto recupero dei 26 franchi che l'azione potrebbe prima andare a chiudere il gap-down lasciato aperto martedì scorso in area 26,23 franchi e dopo spingersi in direzione dei 26,55-26,60 franchi. Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere messe alle spalle, l'azione dovrebbe proseguire il rialzo in direzione dei 27,5 dollari e successivamente verso i massimi di periodo in area 28,60. L'eventuale superamento di quest'ultimi livelli andrebbe a rafforzare la struttura grafica con possibili nuovi apprezzamenti in direzione dei 30 franchi, livelli che il titolo non vede dal novembre del 2005.
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