Settore del lusso sotto i riflettori: dopo le indicazioni deludenti arrivate ieri dai numeri di Burberry e Swatch, oggi è stata la volta di Richemont, che ha fatto sapere di aver registrato una frenata in Asia, e della tedesca Hugo Boss.
A metà mattina il titolo della casa con sede a Metzingen perde il 9,57% portandosi a 36,55 euro dopo che la società ha tagliato le previsioni sulle vendite 2024 a 4,2- 4,35 miliardi di euro, al di sotto della precedente indicazione 4,3-4,45 miliardi. È la seconda volta quest'anno che Hugo Boss taglia la guidance sulle vendite.
Segno meno anche per il giro d’affari del secondo trimestre, in arretramento dell’1% a 1,02 miliardi di euro, e per l’utile operativo, passato in un anno da 121 a 70 milioni di euro.
Sull’intero esercizio l’Ebit è visto in un range compreso tra i -15 punti percentuali ed i +5, pari a circa 350-430 milioni di euro (in precedenza il dato era visto in aumento dal +5% al +15%, 430-475 milioni di euro).
Il warning di Hugo Boss è riconducibile all’indebolimento della domanda globale con un focus in particolare sui mercati di Cina e Regno Unito. In un contesto di “significativa incertezza macroeconomica globale”, ha detto il Ceo Daniel Grieder, “i tempi di un'eventuale ripresa macroeconomica rimangono incerti”.
Azioni Hugo Boss: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere il quadro tecnico delle azioni Hugo Boss. Quotato alla Borsa di Francoforte, il titolo della società di moda ha pagato a caro prezzo le notizie odierne con un’apertura in gap ribassista che offuscano ulteriormente il quadro tecnico di breve e medio termine. Determinante il tal senso lo scivolamento sopra i supporti statici di breve posti in corrispondenza della soglia psicologica dei 39 euro, minimo toccato in occasione della seduta del 10 luglio scorso.
Il segnale di vendita dà seguito a ulteriori due input ribassisti di medio termine che erano emersi nelle scorse settimane. Il primo il 7 marzo scorso quando le quotazioni scivolarono sotto i supporti dinamici espressi dalla trendline ottenuta con i minimi del 20 marzo 2023 e del 27 ottobre 2023. Con questa rottura era stato completato un ampio testa e spalle ribassista in costruzione da gennaio dello scorso anno. Il secondo è stato invece generato a inizio maggio con la rottura al ribasso della trendline rialzista tracciata con i low del marzo e novembre 2022. Il top del 17 di maggio ha rappresentato il pullback della violazione e successivamente abbiamo vissuto un movimento ribassista che è ancora in atto.
In questo contesto, le quotazioni di Hugo Boss appaiono orientate verso l’area dei 31,5-32,50 euro. L’intervallo indicato fa riferimento sia all’estensione al ribasso del testa e spalle citato in precedenza, che proietterebbe le quotazioni a 32,50 euro, sia alla presenza di importanti supporti statici quali i top del giugno 2020 e quelli del gennaio 2021.
Di conseguenza, ecco che eventuali rimbalzi del titolo potrebbero essere sfruttati per la costruzione di strategie short di breve. Il tentativo di chiusura del gap ribassista odierno potrebbe inserirsi in questa direzione. Ecco dunque che ingressi in vendita si potrebbero attivare con ritorni a 39 euro. In questo caso la strategia verrebbe stoppata con ritorni oltre i 45,20 mentre il target intermedio si avrebbe a 33,60 e quello finale a 32 euro.
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