È stata una seduta all'insegna della debolezza per i mercati azionari del Vecchio Continente che, dopo un'apertura all'insegna delle cautela, hanno chiuso la seconda seduta dell'ottava in generale territorio negativo. In questo contesto il FTSE Mib ha terminato le contrattazioni sopra quota 34.600 punti, non lontano dai primi supporti di breve periodo situati sui 34.500 punti. Dal punto di vista operativo fondamentale sarà la tenuta di questi livelli, per proseguire il recupero fin verso le prossime resistenze situate sulla soglia dei 35.000 punti. Al contrario sarà solo con la violazione dei minimi della scorsa ottava posti nei pressi dei 34mila punti, che si avrebbe un segnale di nuova debolezza con primi obiettivi situati sui 34.750-34.700 punti.
In questo contesto tra i titoli che nella giornata odierna si sono messi in luce a Piazza Affari troviamo De' Longhi, con la società che nelle scorse ore, in occasione del Capital Market Day, ha presentato alla comunità finanziaria gli obiettivi al 2026. Andiamo a scoprili nello specifico.
De Longhi: questi gli obiettivi al 2026
In queste ore De' Longhi, leader mondiale per le macchine da caffe, gli elettrodomestici da cucina e la climatizzazione portatile, ha comunicato gli obiettivi del Gruppo al 2024. Grazie ad una continua crescita del segmento delle macchine per il caffe ad uso domestico, la società prevede un'espansione del fatturato nel corso del triennio 2024-2026 con un Cagr a cambi costanti tra il 7% e il 9%. Su questi numeri, superiori al consenso degli analisti posto al 3%, è compreso il consolidamento a partire dallo scorso 1 marzo de La Mazocco. Per quanto riguarda la profittabilità questa è stimata in miglioramento nel corso del triennio, con un adjusted Ebitda in percentuale sui ricavi in aumento tra i 130 e i 230 punti base entro il 2026, rispetto al 14,4% realizzato durante lo scorso anno. Buoni i numeri riguardanti la generazione di cassa che, prima dei dividendi e di eventuali operazioni straordinarie, è prevista in media tra i 280-320 milioni di euro annui, dopo investimenti industriali nell'ordine dei 150 milioni di euro nel corso di ogni anno.
Per quanto riguarda l'evoluzione geografica, il Vecchio Continente sarà come nel passato sostenuto dalla forza dei principali brand nel mondo del caffè e della nutrition, assieme alle opportunità di espansione in altre categorie come quello riguardante lo stiro. Nonostante il contesto macroeconomico rimanga ancora volatile e con elementi di incertezza, il Gruppo ritiene che la crescita dei volumi, il contributo positivo del price-mix, assieme alle efficienze produttive, consentiranno il raggiungimento degli obiettivi previsti di profittabilità. Infine riguardo alla remunerazione degli azionisti, rimane in essere l'attuale politica dei dividendi che prevede un pay-out ratio al 40% dell'utile netto, che potrebbe essere modificabile in caso di variazioni rilevanti della leva finanziaria.
Azioni De' Longhi: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione nella giornata odierna. Con volumi superiori alla media giornaliera mensile, è stata una seduta all'insegna degli acquisti per il titolo De' Longhi con le quotazioni che hanno chiuso le contrattazioni in area 32,7 euro. Nel breve termine, grazie a tutti gli indicatori di forza impostati al rialzo, le attese sono per una continuazione del trend primario ascendente in direzione dei top annuali posti nei pressi dei 34,20 euro. Dal punto di vista operativo il superamento di tali aree resistenziali andrebbero a rafforzare la struttura grafica del titolo, con possibili ulteriori apprezzamenti prima verso i 35 euro e successivamente in direzione dei 37-37,5 euro. Sarà solo lasciandosi alle spalle quest'ultimi livelli, che aumenterebbero le possibilità di andare a mettere sotto pressione i top del 2021 posti sulla soglia dei 40 euro.
Al contrario la perdita dei 30,35 euro, che rappresentano i minimi della passata settimana, dovrebbe aprire le porte ad una fase correttiva il cui primo obiettivo sarebbe posto sui minimi dello scorso mese di aprile in area 29 euro. L'eventuale violazione di questi sostegni andrebbe a riattivare quella fase discendente, partita con l'hammer ribassista dello scorso 10 maggio, in direzione della media mobile di lungo periodo che transita in area 27,60 euro. Nel caso in cui anche tali livelli non dovessero riuscire ad arrestare la spinta ribassista, si avrebbe un ulteriore indebolimento del quadro grafico con prossimi target gli ex massimi del settembre 2023 in area 25 euro.
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