In una giornata ricca di dati societari e macroeconomici e con il focus rivolto alle decisioni di politica monetaria statunitense che verranno comunicate questa sera dalla FED, i mercati azionari del Vecchio Continente hanno aperto la terza seduta della settimana in leggero territorio positivo.
In questo contesto il FTSE Mib si porta in direzione dei 41.300 punti, aggiornando i top degli ultimi 18 anni, sopra i quali si dovrebbero avere ulteriori allunghi in direzione dei 41.500-41.550 punti e a seguire i 41.750-41.800 punti. In questo contesto tutte le prese di beneficio fin verso i 39 mila punti potrebbero rappresentare delle occasioni di acquisto.
Tra i titoli da seguire in queste ore sui mercati europei troviamo Adidas, con l'azienda che ha comunicato i conti del secondo trimestre. Andiamo a leggerli nel dettaglio.
Adidas: vendite in crescita del 2,2% nel secondo trimestre
In queste ore Adidas ha comunicato i conti del 2° trimestre e ha sottolineato di come i dazi potranno avere un impatto sui costi nel corso della rimanente parte dell'anno, nell'ordine dei 200 milioni di euro. In particolar modo a pesare saranno le tariffe del 20% sul Vietnam e del 19% sull'Indonesia, che hanno rappresentato rispettivamente il 27% e il 19% della produzione dell'azienda nel corso del 2024.
Nel corso del periodo aprile-giugno le vendite del gruppo tedesco sono cresciute del 2,2% a 5,95 miliardi di euro, rispetto allo stesso periodo del 2024. Il dato risulta leggermente sotto le attese degli analisti, poste a 6,2 miliardi di euro, e in rallentamento rispetto al primo trimestre quando si erano attestate a 6,15 miliardi di euro. A cambi costanti l'incremento sarebbe stato dell'8%.
In aumento è risultato l'utile netto, passato dai 211 milioni di euro del 2024 agli attuali 375 milioni di euro. La società ha sottolineato che nel corso del periodo le scorte sono aumentate del 16% a 5,26 miliardi di euro, dopo aver anticipato gli acquisti di prodotti negli Stati Uniti in vista dell'entrata in vigore dei dazi.
In rialzo del 57,8% a 546 milioni di euro è risultato l'utile operativo, sopra il consenso posto a 520 milioni di euro ma in contrazione rispetto ai 610 milioni di euro registrato nei primi tre mesi del 2025. Il margine lordo è cresciuto di 0,9 punti percentuali, raggiungendo il 51,7% nel trimestre, grazie a una riduzione degli sconti e a minori costi di produzione e trasporto. Voci che hanno compensato gli effetti negativi delle valute e dei dazi.
E a proposito di tariffe commerciali, nonostante l'impatto dei dazi Adidas ha confermato le previsioni per il 2025 continuando a vedere conti in aumento rispetto all'esercizio precedente.
Adidas: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a scoprire le attese sulle azioni Adidas nel breve e medio periodo. È stata una giornata in leggero rialzo quella di ieri per il titolo Adidas, con i prezzi che hanno chiuso le contrattazioni in area 197,7 euro.
Con un'impostazione che su tutti i time frame è al ribasso, nel breve periodo fondamentale sarà la tenuta dei primi supporti situati sui 192 euro. L'eventuale perdita di questi livelli dovrebbe far proseguire il trend discendente, prima in direzione dei 186 euro e successivamente in direzione dei minimi del 2025 in area 175 dollari.
Nel caso in cui anche tali aree dovessero essere violate, si avrebbe un ulteriore indebolimento del quadro grafico, con prossimi target sui 168 euro e a seguire il bottom del 2024 in area 160 euro.
Al contrario solo con il superamento delle prime resistenze posizionate sui 205 euro, dove troviamo sia la media mobile a 50 giorni che l'indicatore daily del Supertrend, che le azioni si aprirebbero la strada a un recupero.
In questo caso il primo obiettivo rialzista sarebbe situato sui massimi del mese in corso in area 214,5-215 euro. L'eventuale superamento di tali livelli dovrebbe far proseguire il recupero. Un primo target si avrebbe a 220 euro, dove transita la media mobile di lungo periodo, un secondo invece sarebbe rappresentato dai massimi degli ultimi 4 mesi nei pressi dei 227 euro. Oltre questi livelli si avrebbe un primo indebolimento del trend ribassista, con prossimi target posizionati sui 240 euro.
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